Capriate San Gervasio - Guida Turistica

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.: CAPRIATE SAN GERVASINO
 Capriate San Gervasio è un comune di 7.257 abitanti in provincia di Bergamo.
  È situato all'apice meridionale dell'Isola Bergamasca, territorio dell'alta pianura bergamasca delimitato dai fiumi Adda e Brembo. Il territorio comunale ha una configurazione longilinea ed è collocato lungo la sponda sinistra dell'Adda, proprio dove il fiume forma una caratteristica doppia ansa che dà vita ad un ambiente naturale ricco di vegetazione. Ha una struttura particolarmente curiosa: da nord a sud è infatti formato da tre "gradini", su ognuno dei quali si adagia uno degli storici insediamenti urbani di San Gervasio d'Adda (a Nord), Capriate d'Adda (al centro), e Crespi d'Adda (a Sud). Il paese è facilmente raggiungibile in autostrada attraverso l'uscita al casello di Capriate dell'A4. L'11 luglio 2006 il Comune di Capriate San Gervasio ha ottenuto, con Decreto del Presidente della Repubblica, il titolo di "Città".
  Il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell'Unesco ha accolto nel 1995 Crespi d'Adda nella Lista del Patrimonio Mondiale Protetto in quanto "Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa". Il villaggio di Crespi è, nella lista dell'Unesco, il quinto sito al mondo legato al tema della storia dell'industria.
.: STORIA
 Il comune di Capriate San Gervasio è composto dalle tre frazioni Capriate (sede comunale), San Gervasio e Crespi ed è stato istituito con decreto regio del 9 gennaio 1928 (cliccare sull'immagine qui a fianco per visualizzarlo); secondo l’ultima rilevazione si estende su un territorio di 583 ha e si trova a diverse altezze: il punto più alto è San Gervasio a 216 m s.l.m. contro i 188 m di Capriate e i 160 m di Crespi. Appartiene alla provincia di Bergamo e ai distretti di Ponte San Pietro e Monza per le questioni mandamentali e militari e attualmente conta circa 7600 ab. La sua è sempre stata una posizione privilegiata, a sud dell’”Isola”, il triangolo di territorio costituito dai paesi compresi fra l’Adda e il Brembo. Capriate S.G. si trova molto vicino al territorio milanese (il prefisso telefonico infatti è 02) e in particolare a Trezzo sull’Adda a cui è collegato dal ponte autostradale MI-VE, dal ponte stradale, e dalla passerella di Concesa (frazione di Trezzo). Il paese confina a ovest con Vaprio e Trezzo separati dall’Adda, a sud con Canonica d’Adda, a nord con Bottanuco e a est con Filago e Brembate Sotto.
 Le origini secondo gli storici possono essere due: romane o celtiche.  Secondo lo storico Mazzi 'Capriate' avrebbe origine da nomi di cose luoghi e persone che terminavano con “ate” o “ato” e quindi 'Capriate' deriverebbe da Capriatum e Caprius. Per lo storico Gabotto invece il nome deriverebbe dal celtico “ago” sinonimo di ate e ato e introdotto dai celtici durante l’invasione del nord Italia. Interessante notare come ci potrebbero essere affinità fra Capriate d’Adda e Capriata d’Orba poiché entrambi si trovano su fiumi e quindi l’origine potrebbe essere di tipo fluviale.
 I primi cenni storici sono ritrovabili su un documento ufficiale databile 948-949 d.c. in cui sono nominate le chiese di Sant'Alessandro e San Gervasio, in cui si possono riconoscere Capriate e San Gervasio, e le chiese di San Giorgio e Sant'Ambrogio forse solo come possedimenti terrieri. Le prime notizie del borgo di San Gervasio risalgono al 1100-1200 mentre la storia di Crespi è recente (fine 1800) e legata all’attività cotoniera della famiglia omonima.
 Nel medioevo la zona diventa fondamentale per la sua posizione strategica e la prima forte dominazione subita è quella di Federico Barbarossa  che, durante la conquista del Piemonte e della Lombardia nel 1158 occupa il Castello di Trezzo dopo lungo assedio e ivi ripone il suo tesoro e lascia a custodia di esso una guarnigione. Segue un periodo di continui saccheggi fino alla dominazione di Marcoardo prima e Ruino poi (1164).
 Il 10 agosto 1167 avviene un passo decisivo verso l’affermazione dei liberi comuni con la ribellione del popolo e la riconquista del castello.
 Nel 1327 diviene re dei Romani Ludovico il Bavaro che, facendosi incoronare a Milano e Roma, risiede 3 giorni a Bergamo dove viene acclamato. Nomina perciò il bergamasco Vincenzo Suardi feudatario del territorio fra il Brembo e l’Adda tra Brembate Sotto e Romano. In seguito all’incarcerazione di Galeazzo Giovanni Luchino e Azione, il Suardi diviene governatore di tutto il bergamasco. In seguito alla riconquista viscontea del potere il dominio viene diviso fra Matteo Galeazzo e Bernabò; quest’ultimo si accaparra il dominio sulle nostre terre e argina con provvedimenti duri le pesti del 1373-1382-1384. Costruisce il castello attuale e lo arreda fastosamente in soli 7 anni e 3 mesi fino al 1377. il 6 maggio 1385 il nipote Gian Galeazzo lo imprigiona nello stesso castello e il 19 dicembre muore probabilmente avvelenato. È sepolto nel mausoleo di Santa Maria in Conca di Milano.
 Le vicende fino ai giorni nostri sono molto confuse e sporadiche. Inizialmente si succedono le lotte fra guelfi e ghibellini con continui incendi di borghi e saccheggi, che coprono il periodo 1398-1406. Nel 1416  i milanesi stringono d’assedio il castello e il 21 dicembre il ponte di Bernabò che serve la Valle S. Martino viene distrutto e il castello viene riconquistato. Con il trattato di pace del 20 novembre 1441 fra Ducato di Milano e Visconti il territorio di Trezzo è assegnato ai milanesi come confermato nel 1454. Alla morte nel 1447 di Filippo Maria Visconti sale al Ducato Francesco Sforza. Egli non dimorerà mai nel Castello (solo durante il 1445) però ad egli è legata la costruzione del naviglio Martesana (1457) durata 3 anni. Il canale che giunge fino a Milano è lungo più di 38 km e solo nel 1727 viene reso navigabile anche per l’uomo.
 Nel ‘600 e ‘700 la zona subisce gravi conseguenze a causa della guerra franco ispanica e della peste che ritorna a più ondate.  Nel 1734 arrivano i Savoia che, dopo l’occupazione austro-sarda del 1705, con Carlo Emanuele occupano i nostri territori e tutto il milanese. Nel 1796 Napoleone instaura la Repubblica Cisalpina e mette a guarnigione del castello alcune truppe; nel 1798 avviene l’occupazione nordica ma ormai il Castello è in declino e vari frammenti e testimonianze storiche e artistiche vengono trasferite in altre sedi. Ora il Castello è di proprietà della famiglia Orsi.
 I fatti svoltisi in seguito sono noti e sono legati alla resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti fin dal 1936-1939 partigiani locali sono presenti alla Guerra civile spagnola. Atti di eroismo si verificano numerosi e lo testimoniano le stele commemorative che sono presenti sul territorio del comune. La liberazione celebrata in una di queste stele avvenne il 28 aprile 1945.